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Polignano a mare, un tuffo nel blu !

Creato il 11 giugno 2013 da Markmarinaio

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Scopresi sopra un’altura, precipitosa e sassosa rupe, la città di Polignano…sotto la quale veggensi molte caverne, nelle quali con grand’impeto entrando, e poi pian piano uscendo l’onde marine, ne riesce i dilettevoli rimbombi che danno gran piacere a chi le sente, per il gran mormorio e sussurro che di continuo generano e creano.” Così il bolognese Leandro Alberti, nella sua “Descrittione di tutta Italia” del 1551, descrive l’amena cittadina pugliese di Polignano e continua soffermandosi sulla pescosità del suo mare e sulla bontà dei suoi prodotti.

 

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Polinsea, questo l’antico toponimo della cittadina pugliese di origine greca, sorge su un altopiano roccioso a picco sul mare Adriatico, solcato da una profonda lama, come tante che caratterizzano il territorio della regione.

Poco distante dal capoluogo, ha sempre goduto di una posizione geografica strategica, protesa fra Oriente ed Occidente, ha rappresentato un punto d’incontro tra il mare e la terra, crocevia di popoli e  culture diverse che si sono succedute nel corso dei secoli: Arabi, Bizantini, Spagnoli e Normanni che hanno lasciato tracce indelebili del loro passaggio.

 Il fenomeno carsico delinea il paesaggio della provincia di Bari fatto di lame e
gravine. La morfologia del suolo presenta numerose grotte, alcune marine, già utilizzate in epoca preistorica per gli insediamenti umani. Alcune di esse sono visitabili solo via mare, altre hanno raggiunto un grande interesse turistico come la spettacolare Grotta Palazzese, famosa per le sue acque verdi-azzurre. Essa è costituita da due anfratti principali, una cavità di circa 30 metri di diametro e 30 metri di altezza comunica con una seconda grotta più piccola e più aperta sul mare; attraverso una scaletta è possibile affacciarsi su una balconata artificiale e godere della vista sul mare e sulla grotta; ma vanno ricordate anche la suggestiva Grotta delle Rondinelle, la grotta Ardito, la g. delle Monache, la g. Valentini e tante altre.

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Tutta la costa a falesia rappresenta con molta probabilità la fascia superiore di una scarpata tettonica retrocessa e rimodellata dall’azione del mare e da altri processi morfo-dinamici. Da un punto di vista morfogenetico l’origine e l’età della falesia sono molto diverse da quelle delle superfici immediatamente sovrastanti, la falesia è il risultato dell’azione demolitrice del mare e dei crolli conseguenti, mentre le superfici sovrastanti sono delle forme relitte, interpretabili come dei terrazzi marini.

Ben conservato il centro storico, attraverso un dedalo di viuzze, tra case e cortili imbiancati di calce, si giunge

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quasi inaspettatamente, su terrazze a strapiombo sul mare con panorami mozzafiato. Qui d’estate è un pullulare di turisti locali e non,  tra negozi di souvenir, locande, bar, ristoranti, atelier di artisti, mostre di pittura,  profumi di focaccia calda, di polpo arrosto o di fritture di pesce appena pescato, è facile perdersi alla ricerca dello scorcio più romantico o pittoresco da immortalare. Proprio da una di queste meravigliose terrazze si lanciano ogni estate decine e decine di tuffatori in occasione del Campionato mondiale di tuffi. Si lanciano nel blu del cielo e del mare, si librano nell’aria, gettandosi nel vuoto da un’altezza di circa 27 metri. Si tratta di uno sport estremo: “Cliff diving”, “Tuffi da grandi altezze”,  in tutto il mondo i praticanti sono pochissime decine. I migliori specialisti disputano il Campionato del Mondo che si svolge in forma itinerante.

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Patria di artisti come Pino Pascali e  Domenico Modugno,  che nella sua  “Volare” ha sublimato la sua città natale per sempre.

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